Napoli - parte 1


Premetto col dire che l’Italia è bellissima. Ogni luogo, ogni città, ogni regione e ogni sua particolarità. Ogni posto ha qualcosa da offrire e lascia un’impronta nel cuore di ogni visitatore.

Ma oggi il viaggio della nostra gioventù ci ha portato per un giorno a Napoli.


Sveglia prima dell’alba e treno preso di mattina presto.

Lungo in viaggio in treno si può ammirare la bellissima e nuovissima stazione di Napoli Afragola. Inaugurata nel 2017, la stazione a oggi ha un traffico di 12000 passeggeri al giorno. Fu progettata da Zaha Hadid nel 2003 e solo l’anno scorso fu inaugurata, complici problemi legati a ritrovamenti archeologici. I lavori ripresero solo nel febbraio del 2015. La stazione è un’opera moderna, realizzata sviluppando l’idea di un ponte sui binari, che collegasse le due parti della città.

In circa un’oretta di viaggio ci troviamo alla stazione Centrale di Napoli. Appena varcate le porte, stiamo già in centro, con la metro a portata di mano.
Decidiamo però di incamminarci a piedi verso il centro storico.


La nostra prima tappa è la Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta nota anche come il Duomo di Napoli. Il duomo sorge sulla via che porta il medesimo nome e all’interno si possono ammirare dettagli barocchi e giochi di luci fenomenali.

Nella cattedrale è conservato all’interno della Reale Cappella del Tesoro di san Gennaro, l’ampolla con il sangue di san Gennaro. Tre volte l’anno, il vescovo di Napoli scuote l’ampolla. Se il grumo di sangue si scioglie, il presagio è buono altrimenti l’esito sarà negativo. È una tradizione molto sentita dai partenopei ed è molto antica, difatti la sua celebrazione dovrebbe risalire al 1600.
Foto by Instagram @thesea.first

Uscendo dal Duomo, ci dirigiamo verso la mostra del Tesoro di san Gennaro. Collane, coppe e ornamenti sono impreziositi da oro, diamanti, rubini e zaffiri. Da lasciare mozzafiato la collana. Venne composta nel corso del tempo da re, regine, nobili e principi venuti in visita alla reliquia di san Gennaro.

La collana ha un valore inestimabile e tra i vari donatori si possono leggere: Napoleone, Vittorio Emanuele II e Maria Josè moglie di Umberto I. 


Quest’ultima, andando a mani vuote a far visita al santo, imbarazzandosi di non aver portato nulla con sé, decise di donare l’anello che aveva al dito. Ora è incastonato al centro della collana.

Foto by Instagram @shadow_in_the_art

Ma in assoluto, il tesoro che lascia senza parola è il copricapo – tiara -   ricoperto interamente di diamanti. Risaltano subito all’occhio gli smeraldi incastonati tra le altre. Ogni gemma porta il nome di un deputato da cui è stata donata. Al centro, una gemma risalta tra le altro: è rossa e ha un colore diverso rispetto agli altri rubini. Una leggenda narra che la pietra possa essere lava vulcanica.

Foto by Instagram @shadow_in_the_art



La tappa successiva è il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Con i suoi due piani di esposizioni, il museo è il terzo al mondo per avere al suo interno una vasta collezione egizia, dopo Il Cairo e Torino.
Al suo interno sono racchiuse collezione della famiglia romana Farnese, pompeiane, epigrafe. Inoltre, è presente un settore topografico con riferimenti all’antica Magna Grecia, etruschi e italici in Campania.

Foto by Instagram @thesea.first



Foto by Instagram @thesea.first

Dopo pranzo, decidiamo di prendere la metro per dirigerci in centro.
Le stazioni di Napoli sono caratteristiche per essere “Stazioni d’Arte”. Molte di loro infatti, presentano opere d’arte al loro interno. Questo progetto fu avviato negli anni ’90 e nel 2006 furono inaugurate le prime 4 stazioni d’arte.


Al giorno d’oggi, il circuito ha portato ad un un importante incremento dei pendolari giornalieri. Difatti le persone sono invogliate ad utilizzare questo servizio pubblico, anche solo per visitare le stazioni e le opere contenute al loro interno.
Stazione Museo

All’interno della stazione Museo ci sono riproduzioni di opere presenti all’interno del museo Archeologico dell’omonima stazione. Si può ammirare l’Ercole Farnese e una riproduzione fotografica di sculture rinvenute nella villa dei Papiri di Ercolano.

Una volta scesi alla stazione Toledo, si rimane senza fiato. Il soffitto e l’interno delle pareti dei binari sono ricoperte da mosaici in varie sfumature del blu. L’artista spagnolo, ha voluto riprodurre il mare. Salendo con le scale mobili, il paesaggio cambia. Il blu lascia il posto all’ocra: la sabbia e il tufo napoletano e successivamente il pavimento diventa nero, come l’asfalto. 


Stazione Toledo

Silvia

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