Per non dimenticare Amatrice e L'Aquila - parte 3
Mia zia non ha voluto seguirmi, è rimasta in città. “Sta andando meglio, non dobbiamo ricadere” ma questa volta, non ho ascoltato le sue parole. Sono partita, mi sono fatta tre ore di treno ed eccomi qua, nella mia vecchia vita, o, di quello che resta. La mia vicina di casa dell’epoca si è offerta di ospitarmi per questi giorni di permanenza così, ormai fradicia, raggiungo la sua casa. Quando entro, Teresa mi viene incontro con un asciugamano e mi copre, mi porta davanti al fuoco. Mi prepara anche una tazza di the, che accetto molto volentieri, cercandomi di scaldare. Dopo averla finita, Teresa viene da me, dice che deve dirmi una cosa importante. «Abbiamo una sorpresa per te, tesoro» quell’ultimo aggettivo mi scalda il cuore. «Ti piacerà» Quando mi volto, Teresa tiene in braccio un gatto nero. Mi aspettavo di tutto, ma non questo. È accovacciato contro di lei e fa le fusa. «Nerina?» spalanco gli occhi e mi avvicino, titubante. «E’ proprio lei» la prendo in braccio e la