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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Castel Sant'Angelo #primadomenicadelmese

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Approfittando dell’ingresso gratuito ai musei nella prima domenica del mese, siamo andati a visitare Castel Sant’Angelo. Per i romani Castel Sant’Angelo è da sempre un simbolo della loro città. Posto sulla sponda destra del Tevere, offre una bellissima fotografia per i turisti. Da sempre legato ad emozioni come entusiasmo e impazienza per i pellegrini giunti in visita al Vaticano. Perché loro sanno che dopo l’immensa fortezza, si cela via della Conciliazione e la sontuosa Basilica di San Pietro. Foto by Instagram @thesea.first Noi romani ci siamo sempre passati accanto, lo abbiamo sempre visto dai nostri finestrini fermi sul traffico del Lungotevere. Ma chi di noi lo ha mai visto da dentro? Chi sa la sua storia lunga migliaia di anni? I più curiosi di noi, che da bambini si sono fatti coraggio e sono entrati in quelle stanze buie e prigioni spaventose, sanno che Castel Sant’Angelo è collegato alla Basilica San Pietro tramite un passaggio. Un corridoio lungo 2 chi

Torta al cioccolato senza uova ne burro

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Oggi il mio blog si trasforma in un piccolo diario di ricette segrete! Faccio questa torta molto spesso, essendo leggera e semplicissima da preparare. Mi piace molto fare i dolci e così oggi diventiamo pasticceri per un giorno.. Infatti questa torta è ottima per chi non riesce a rinunciare ai dolci ma deve centellinare i grassi e gli zuccheri assunti. Non essendoci uova né burro, può diventare un dolce adatto a persone vegane se al posto del latte vaccino si utilizza latte vegetale.  Per una ricetta ancora più leggera, sostituire l’acqua al latte. Per rendere la torta ancora più golosa, consiglio di aggiungere del cioccolato tagliato a pezzi nell’impasto o dei lamponi. INGREDIENTI -          200g farina -          100g zucchero -          70g caco amaro in polvere -          1 bustina di lievito per dolci -          300ml circa di latte PREPARAZIONE 1. In una terrina unire la farina, lo zucchero, il lievito e il cacao amaro in polvere. Foto

Napoli - parte 2

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Nel pomeriggio, una passeggiata veloce su via Toledo ci ha portato a prendere la funicolare Montesano. Dopo qualche minuto di viaggio, si arriva al quartiere Vomero. Sviluppatosi negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, si possono ammirare edifici di inizio ‘900 in stile Liberty. Una tappa obbligatoria è prendere un caffè sulla meravigliosa terrazza che affaccia sulla città di Napoli. Da quassù si più ammirare l’immenso Vesuvio che sovrasta sulla metropoli, il porto con le sue navi da crociera e le sue gru altissime, l’aeroporto con gli aerei che decollano verso chissà quale meta. Addirittura nelle giornate con molta visibilità si possono vedono gli Appennini in lontananza. Una vista mozzafiato: dal mare alle montagne, dalla città al vulcano, dalla piccola imbarcazione alle navi da crociera. Tutto era opposto, ma integrato alla perfezione. È questo il volto di Napoli. Foto by Instagram @thesea.first Dopo una breve passeggiata nel quartiere Vomero, torniamo nel centro

Ultimo primo giorno di scuola

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Oggi è stato l’ultimo primo giorno di scuola per tutti i ragazzi dei quinti superiori. L’ultimo anno di una serie. Anni fatti di emozioni contrastanti, corse frenetiche la mattina, ore sui libri e passeggiate tra i corridoi.  L’ultimo anno per essere ancora un po' ragazzi. Un anno fatto di scelte importanti, di ansia celata dietro sorrisi tirati, di preoccupazione e voglia di scoprire cosa ci riserverà il futuro. Un anno pieno di compiti, corse, ritardi, simulazioni, interrogazioni, esami, ansia, prima prova, seconda, ansia, orale, risultati. Alle 8 in punto, non appena la campanella suona, ti incammini verso la tua aula. Osservi i corridoi, e come sono cambiati nel corso dell'estate. Ti siedi al tuo posto e poggi lo zaino. Scruti la nuova classe e ti rendi conto che starai in questo posto solo per altri 9 mesi della tua vita.  Riesci a immaginarti già oltre, fuori, lontano, seduta da altre parti, con persone nuove.  La scuola, che fin da quando avevi 6 anni t

Napoli - parte 1

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Premetto col dire che l’Italia è bellissima. Ogni luogo, ogni città, ogni regione e ogni sua particolarità. Ogni posto ha qualcosa da offrire e lascia un’impronta nel cuore di ogni visitatore. Ma oggi il viaggio della nostra gioventù ci ha portato per un giorno a Napoli. Sveglia prima dell’alba e treno preso di mattina presto. Lungo in viaggio in treno si può ammirare la bellissima e nuovissima stazione di Napoli Afragola. Inaugurata nel 2017, la stazione a oggi ha un traffico di 12000 passeggeri al giorno. Fu progettata da Zaha Hadid nel 2003 e solo l’anno scorso fu inaugurata, complici problemi legati a ritrovamenti archeologici. I lavori ripresero solo nel febbraio del 2015. La stazione è un’opera moderna, realizzata sviluppando l’idea di un ponte sui binari, che collegasse le due parti della città. In circa un’oretta di viaggio ci troviamo alla stazione Centrale di Napoli. Appena varcate le porte, stiamo già in centro, con la metro a portata di mano. Decid

Per non dimenticare Amatrice e L'Aquila - parte 5

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Teresa mi sveglia ore dopo, ancora addormentata sulla poltrona davanti al fuoco, ormai spento e mi accompagna a letto. L’orologio segna mezzanotte, intravedo l’orario con gli occhi che ancora mi bruciano. Dopo essermi rigirata senza successo tra le lenzuola, decido di alzarmi. Resto in piedi, davanti alla finestra e alzo le tapparelle. Pensavo non ci fosse nessuno a quest’ora nella piazza invece, mi sbagliavo. C’è un signore, seduto sulla mia stessa panchina su cui ero seduta ieri. Si strofina le mani sul viso ormai esausto di una persona anziana arrivata al traguardo della propria vita. Da questa distanza non riesco a vedere i lineamenti del suo volto ma anche se avessi conosciuto, ora non sarei più in grado di riconoscerlo. Sei anni non sono molti ma il dolore trasforma. Indossa solo una giacca sbottonata, tipico delle persone che hanno sempre vissuto in questo posto. Non sentono il freddo, ormai è una parte di loro. Alza la testa e guarda nella mia direzione. Non mi può aver visto m

Per non dimenticare Amatrice e L'Aquila - parte 4

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Solo la mattina dopo trovo il coraggio di andare a vedere casa mia, o, di quello che ne rimane. Obbligo i miei piedi a seguire quella strada. Il mio corpo si oppone. Ripasso a mente le indicazioni che mi ha dato Teresa prima di uscire di casa. Dritto, a destra, a sinistra e di nuovo a sinistra. Hanno cambiato le strade. È rimasta solo quella principale, attaccata alla piazza. Non so esattamente cosa mi aspettassi di trovare nel posto in cui ci sarebbe dovuta essere la mia casa a pezzi ma di sicuro non questo. Mi ritrovo davanti a uno spiazzale vuoto. C’è dell’erbaccia sparsa qua e là dove sarebbe dovuto esserci la mia casa. Tutto è salito al cielo, non è rimasto niente. Il terreno è ricoperto da uno strato di sabbia sottile. Sabbia diversa da quella a cui sono abituata nella mia nuova casa. Questa è grigia, frutto di macerie sgretolate. Sono la mia casa. C’è solo un alberello piantato nel centro. Mi avvicino. È un cipresso, ha il significato di lutto. Ricordo che me lo aveva detto