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Yara, 26/11/2010 - 26/11/2018

Ci sono eventi che non ce la fai a sentirli solo distrattamente, mentre passi davanti alla tv, mentre cucini. Ti entrano dentro, cominciano a fare parte di te. E influenzano la tua vita. Avevo 10 anni. Quel giorno stavo proprio festeggiando il mio compleanno. Il parco giochi era gremito di bambini. Si arrampicavano sui gonfiabili, si lanciavano le palline. I genitori parlavano tra loro, discutevano sui compiti assegnati per il giorno dopo. Il sole splendeva alto e la luce inondava la stanza. Stavo giocando con una mia amichetta. Ridevo, mi lanciavo giù dal gonfiabile e poi risalivo di corsa. Ero emozionata per la torta che sarebbe dovuta arrivare. Il mio copro fremeva dalla gioia e sentivo il cuore pulsarmi in gola. Ero ansiosa di scoprire quali regali mi avessero fatto i miei amici. Non vedevo l’ora di scartare la carta da regalo a pois rosa e di intravedere quel libro che volevo da tanto tempo. Stavo giocando, rincorrevo un mio amico per prenderlo, ma non appena sentì quell

Semplicemente tu, il mare

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"Osservo la tua immensa distesa di acqua salata. Per quanto mi sforzi non riesco a vedere la tua fine. Ad un certo punto, acqua e cielo si fondono, annullando ogni differenza, ogni distanza. Da piccolo credevo che quell’esatto punto di fusione, fosse il portale per un mondo magico. Ed ero convinto a tal punto di quello, che mi ero messo in testa l’idea di arrivare fino a lì. Non c’è bisogno di specificare il fatto che dopo non appena 100 metri dalla riva mollai la mia impresa. Ma ancora ora, reputo quella fusione magica ed inimitabile. Foto by @La Mia Ostia Ti guardo, in tutto il tuo splendore. Le onde si infrangono sugli scogli, arrabbiate come non mai. Hai l’alta marea e ti sei impossessato di metà spiaggia. Il colore delle nuvole si riflette su te, facendoti sembrare grigio come loro. Domani me ne andrò, e non ti rivedrò più. Devo andare al nord, dove tu non ci sarai. Starai a centinaia di chilometri di distanza. Ma non disperare, non ti dimenticherò.

Noi siamo i Giovani

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Ci chiamano “la gioventù senza idee”,  ma nessuno ci ha mai chiesto  cosa pensiamo. Ci accusano di essere pigri, scansafatiche, viziati,  ma nessuno sa quante cose vorremmo fare  e non le possiamo fare.  Perché siamo troppo piccoli,  o troppo grandi.  Vorremmo svegliarci un giorno,  e cambiare tutto.  Le case, le persone, la società.  Ma non riusciamo. Vorremmo gridare al mondo intero  che non siamo fatti solo dei libri che studiamo,  ma abbiamo anche altro dentro.  Abbiamo delle idee, dei nostri pensieri,  e soprattutto,  abbiamo dei sentimenti. Ci frantumano i sogni,  riducendoli in pezzi così piccoli  da essere introvabili.  E poi ci accusano  di non averne. Vogliamo fare qualcosa per il nostro quartiere, per Ostia.  Vogliamo cambiarlo, renderlo migliore.  Ma “Non siete capaci”,  “non ce la fate”,  “voi pensate a studiare”,  ci dicono. Ci spronano a essere sempre più curiosi,  ma nessuno vuole sentirsi porre domande scomode. E allor

Castel Sant'Angelo #primadomenicadelmese

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Approfittando dell’ingresso gratuito ai musei nella prima domenica del mese, siamo andati a visitare Castel Sant’Angelo. Per i romani Castel Sant’Angelo è da sempre un simbolo della loro città. Posto sulla sponda destra del Tevere, offre una bellissima fotografia per i turisti. Da sempre legato ad emozioni come entusiasmo e impazienza per i pellegrini giunti in visita al Vaticano. Perché loro sanno che dopo l’immensa fortezza, si cela via della Conciliazione e la sontuosa Basilica di San Pietro. Foto by Instagram @thesea.first Noi romani ci siamo sempre passati accanto, lo abbiamo sempre visto dai nostri finestrini fermi sul traffico del Lungotevere. Ma chi di noi lo ha mai visto da dentro? Chi sa la sua storia lunga migliaia di anni? I più curiosi di noi, che da bambini si sono fatti coraggio e sono entrati in quelle stanze buie e prigioni spaventose, sanno che Castel Sant’Angelo è collegato alla Basilica San Pietro tramite un passaggio. Un corridoio lungo 2 chi

Torta al cioccolato senza uova ne burro

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Oggi il mio blog si trasforma in un piccolo diario di ricette segrete! Faccio questa torta molto spesso, essendo leggera e semplicissima da preparare. Mi piace molto fare i dolci e così oggi diventiamo pasticceri per un giorno.. Infatti questa torta è ottima per chi non riesce a rinunciare ai dolci ma deve centellinare i grassi e gli zuccheri assunti. Non essendoci uova né burro, può diventare un dolce adatto a persone vegane se al posto del latte vaccino si utilizza latte vegetale.  Per una ricetta ancora più leggera, sostituire l’acqua al latte. Per rendere la torta ancora più golosa, consiglio di aggiungere del cioccolato tagliato a pezzi nell’impasto o dei lamponi. INGREDIENTI -          200g farina -          100g zucchero -          70g caco amaro in polvere -          1 bustina di lievito per dolci -          300ml circa di latte PREPARAZIONE 1. In una terrina unire la farina, lo zucchero, il lievito e il cacao amaro in polvere. Foto

Napoli - parte 2

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Nel pomeriggio, una passeggiata veloce su via Toledo ci ha portato a prendere la funicolare Montesano. Dopo qualche minuto di viaggio, si arriva al quartiere Vomero. Sviluppatosi negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, si possono ammirare edifici di inizio ‘900 in stile Liberty. Una tappa obbligatoria è prendere un caffè sulla meravigliosa terrazza che affaccia sulla città di Napoli. Da quassù si più ammirare l’immenso Vesuvio che sovrasta sulla metropoli, il porto con le sue navi da crociera e le sue gru altissime, l’aeroporto con gli aerei che decollano verso chissà quale meta. Addirittura nelle giornate con molta visibilità si possono vedono gli Appennini in lontananza. Una vista mozzafiato: dal mare alle montagne, dalla città al vulcano, dalla piccola imbarcazione alle navi da crociera. Tutto era opposto, ma integrato alla perfezione. È questo il volto di Napoli. Foto by Instagram @thesea.first Dopo una breve passeggiata nel quartiere Vomero, torniamo nel centro

Ultimo primo giorno di scuola

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Oggi è stato l’ultimo primo giorno di scuola per tutti i ragazzi dei quinti superiori. L’ultimo anno di una serie. Anni fatti di emozioni contrastanti, corse frenetiche la mattina, ore sui libri e passeggiate tra i corridoi.  L’ultimo anno per essere ancora un po' ragazzi. Un anno fatto di scelte importanti, di ansia celata dietro sorrisi tirati, di preoccupazione e voglia di scoprire cosa ci riserverà il futuro. Un anno pieno di compiti, corse, ritardi, simulazioni, interrogazioni, esami, ansia, prima prova, seconda, ansia, orale, risultati. Alle 8 in punto, non appena la campanella suona, ti incammini verso la tua aula. Osservi i corridoi, e come sono cambiati nel corso dell'estate. Ti siedi al tuo posto e poggi lo zaino. Scruti la nuova classe e ti rendi conto che starai in questo posto solo per altri 9 mesi della tua vita.  Riesci a immaginarti già oltre, fuori, lontano, seduta da altre parti, con persone nuove.  La scuola, che fin da quando avevi 6 anni t