Napoli - parte 2
Nel pomeriggio, una passeggiata veloce su via Toledo ci ha portato a prendere la funicolare Montesano. Dopo qualche minuto di viaggio, si arriva al quartiere Vomero. Sviluppatosi negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, si possono ammirare edifici di inizio ‘900 in stile Liberty.
Una tappa obbligatoria è prendere un caffè sulla meravigliosa terrazza che affaccia sulla città di Napoli. Da quassù si più ammirare l’immenso Vesuvio che sovrasta sulla metropoli, il porto con le sue navi da crociera e le sue gru altissime, l’aeroporto con gli aerei che decollano verso chissà quale meta. Addirittura nelle giornate con molta visibilità si possono vedono gli Appennini in lontananza.
Una vista mozzafiato: dal mare alle montagne, dalla città al vulcano, dalla piccola imbarcazione alle navi da crociera. Tutto era opposto, ma integrato alla perfezione. È questo il volto di Napoli.
Dopo una breve passeggiata nel quartiere Vomero, torniamo nel centro città prendendo la funicolare Centrale. Scendiamo all’ultima fermata, e subito siamo a due passi da Piazza del Plebiscito.
Ogni città ha una piazza che tutti conoscono e additano come suo simbolo. Bene, quella di Napoli è Piazza del Plebiscito con il suo Palazzo Reale. Un edificio imponente e sfarzoso, fu costruito da un architetto reale nel 1600. Nel XVIII il Palazzo Reale cambiò volto grazie all’architetto Luigi Vanvitelli che rimodernò la facciata. Nel suo progetto erano presenti anche otto nicchie dove nel 1888 furono esposte tutte le statue dei re di Napoli. La piazza venne completata solo dopo la costruzione della chiesa di san Francesco da Paola voluta da Ferdinando IV.
Solamente nel 1860 con l’Unità d’Italia, la piazza prese il nome attuale. Al centro, possiamo trovare due statue equestri di Carlo III e Ferdinando I.
Dopo una sosta merenda, con babà, crema e fragoline di bosco, ci dirigiamo verso il lungomare. Lungo e sconfinato, quasi non si vede la sua fine. A destra alti palazzi, a sinistra un mare infinito. Una baia che racchiude tutta la città, in cui il Vesuvio fa da padrone allo spettacolo che si presenta davanti agli occhi.
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Non appena ci riprendiamo dalla vista, torniamo nei pressi di Piazza del Plebiscito. Entriamo nella galleria Umberto I e i nostri nasi sono all’insù. L’ingresso è maestoso e riconoscibile anche a chilometri di distanza. Un grande arco fa da padrone. Accanto, quattro statue rappresentano i continenti. Una donna con una lancia in mano e con una lapide ai piedi
con scritto Corpus Juris Civilis rappresenta l'Europa. La seconda figura che
stringe una coppa, rappresenta l'Asia. La terza figura con sembianze e costumi
africani, ha in mano un casco di banane e che con l'altra si appoggia sopra una
sfinge, rappresenta l'Africa. Infine l'ultima figura ha in una mano un fascio
littorio e ai piedi un volume di tavole geografiche con un globo terrestre e
rappresenta l'America, il continente appena scoperto.
Sono presenti anche altre figure che rappresentano le stagioni, e statue che riportano allo sviluppo della scienza e del progresso, valori della borghesia: il Commercio, l’Industria, la Ricchezza, la Fisica, la Chimica, il Telegrafo, il Vapore e l’Abbondanza. Costruita in appena tre anni dal 1887 e 1890, dopo la Seconda Guerra Mondiale fu restaurata. Il pavimento sotto la cupola centrale venne arricchito con mosaici rappresentati i segni zodiacali e i venti.
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L’entrata principale affaccia su Via San Carlo e vale assolutamente la pena di essere vista. All’interno all’epoca erano ospitati cafè e botteghe, oggi giorno sono presenti negozietti e bar.
La nostra avventura alla volta di Napoli si conclude con una classica pizza margherita e il ritorno alla stazione Centrale.
Sul treno anche i miei pensieri viaggiano veloci. Napoli, una città in cui storia moderna e antica si fondono insieme, legate da un filo indissolubile. Senza una, non potrebbe esistere l’altra.
Una città tutta da scoprire, in cui il Vesuvio rappresenta il custode di tutta la storia.
Al prossimo viaggio!
Silvia
Al prossimo viaggio!
Silvia
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